A settant’anni, lo scienziato che ha dedicato la vita all’osservazione della natura e alla comprensioni delle sue leggi, rinnega tutto quanto ha scoperto, maledice e detesta i risultati di decenni di ricerche. Si conclude così il secondo processo.
Perché poi uno si stanca a stare lì, ripetere sempre le stesse cose, con tutte le dimostrazioni del caso. Accusato da colleghi scienziati, forse scientisti, che anziché capire come funziona la natura, vorrebbero plasmarla secondo i propri gusti. Una smania di potenza che mira al controllo, non di uno ma della massa, condizionando le abitudini quotidiane delle persone oltre a modificarne la natura.