Lo impariamo da piccoli. Veniamo zittiti, malmenati, screditati e offesi. Ma perdoniamo. Li perdoniamo tutti. Anche i più ignoranti e imbecilli perché sentiamo, in quei gesti a noi incomprensibili, l’amore.
Quello che non ha legami con i sensi? No. Non sarebbe insensato. I sensi c’entrano eccome. Tutto ciò che va in un altro senso rispetto ai sensi cioè che contrasta i sensi. In che senso? Nel senso che quando senti un odore non riconoscibile allora è insensato.
Lo stesso si può dire quando vedi o ascolti qualcosa che non riesci a comprendere, come anche un sapore o una materia che il tatto non riconosce. Uhm. Quindi insensato sarebbe, come a dire, alieno? In un certo senso, sì. Quindi, se non ci piace e non accettiamo la realtà scientificamente dimostrata, propendiamo verso l’alieno e quindi l’insensato?
Se siamo fortemente attratti da ciò che non esiste o che esiste solo nei sogni o nella fantasia e riceviamo piacere nel cercare questa condizione ovunque sia possibile, siamo insensati? Alieni? No. Siamo sensati e umani. Solo che siamo un po’ irrequieti, ribelli, innovatori e magari anche balordi (vedi Adorare l’insensato – Fabiola).
Ogni tanto qualcuno di noi finisce per trovare cose che non piacciono agli altri ed ecco che si finisce bruciati, esiliati o scomunicati. Altre volte ci proclamano artisti o geni ma, di solito, succede dopo che siamo morti. Quindi, prima veniamo comunque allontanati e poi, alla dovuta distanza, magari elogiati. Noi questo lo sappiamo bene.
Lo impariamo da piccoli. Veniamo zittiti, malmenati, screditati e offesi. Ma perdoniamo. Li perdoniamo tutti. Anche i più ignoranti e imbecilli perché sentiamo, in quei gesti a noi incomprensibili, l’amore.
Non è il nostro e non è neanche il loro. Però ci fa perdonare e cercare un senso là dove non ce n’è alcuno. L’amore che ci attrae insensato e alieno. Ci innamoriamo dell’amore. Adoriamo il suo stato immateriale, latente che non ci fa ascoltare la voce che abbiamo dentro. Ci distrae e ci sposta da noi stessi. Ci induce a non dare troppa retta a quella voce, che ci guida da sempre.
Dobbiamo stare un po’ dentro e un po’ fuori, in un continuo disequilibrio. Come fossimo già quello che saremo.
Modella Katia Branca
Testo e foto Piergiorgio Greco
piergiorgio.greco@rivistaliquida.it
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Serie composta da 3 articoli estratti dall’Editoriale pubblicato su LiQMag n. 17 “Adorare l’insensato” uscito a novembre 2019. Continuiamo la pubblicazione sul Sito/Blog di alcuni Servizi usciti nelle precedenti edizioni della Rivista LiQuida – LiQMag in edizione limitata su carta per dare visibilità ai nostri Creativi e alle nostre Imprese in questo particolare periodo di emergenza sanitaria ed economica. Man mano potrete leggere anche nuovi Servizi in attesa di stampare il prossimo numero.