Mia madre mi ha insegnato una sola cosa: a sopportare tutto per mantenere la giovinezza più a lungo possibile. Perché, mi diceva con stizza e tracotante invidia e paura, la bellezza è l’unico scudo che può difendere una donna.
«Dal muro, specchietto, favella: nel regno chi è la più bella?».
Lo specchio rispose: «Regina, la più bella qui sei tu; ma la sposa lo è molto di più». La cattiva donna imprecò e il suo affanno era così grande che non poteva più dominarsi. Dapprima non voleva assistere alle nozze; ma non trovò pace e dovette andare a veder la giovane regina. Entrando, vide che non si trattava d’altri che di Biancaneve e impietrì dall’orrore. Ma sulla brace erano già pronte due pantofole di ferro: quando furono incandescenti gliele portarono, ed ella fu costretta a calzare le scarpe roventi e ballarvi finché le si bruciarono miseramente i piedi e cadde a terra, morta.
“Biancaneve e i sette nani” (I fratelli Grimm)
Ho i piedi in fiamme, mi fanno male.
Vorrei tagliarmeli di netto, datemi un machete, lo faccio, giuro su Dio lo faccio da me. Tutto pur di non sentire questo dolore che ha i denti così aguzzi e morde. Sì, morde, e mangiucchia la mia carne bianca ancora tenera. Che, oh, quanto era candida e lunare, più della tua, figliastra mia Biancaneve.
Oggi è il tuo giorno più felice, ti sposi. E io muoio da strega. Muore Grimilde con questi calzari roventi che fumano rabbia e sangue. Da bimba le serve mi dicevano: che occhi splendenti, che ciglia all’insù, che collo da cigno. Splendido ovale, ripetevano a bassa voce perché mia madre non potesse udirle.
E non guardatemi ora, così, con questi occhi ricolmi di pietà. Sono una strega. Alla fine di una vita amara più di una mela marcia.
Mia madre mi ha insegnato una sola cosa: a sopportare tutto per mantenere la giovinezza più a lungo possibile. Perché, mi diceva con stizza e tracotante invidia e paura, la bellezza è l’unico scudo che può difendere una donna, tutto ci rimbalza contro, anche la spada dell’uomo si arrende dinanzi a essa.
Tienila stretta, soffiava con sdegno stringendo il pugno mentre gli occhi le si accendevano di braci roventi.
Perché non per tutte c’è la salvezza dell’amore, passa ti sfiora beffardo e si allontana. Lo vedi andar via in lontananza finché scompare del tutto. E tu col collo allungato a scrutare le montagne e a chiedere all’aria vuota: perché non sei rimasto? Che ho fatto?
E ti resta la faccia e basta. Diceva e abbassava d’istinto lo sguardo che diventava all’improvviso liquido. Ma sento così male.
Testo di Alessia Principe
Foto Nicola Labate
Make up Emilia Imbrogno
Stylist Francesco Orrico
Modella Claudia Giordano
Si ringrazia Dora Scavello, Serena Bucca e Colombo Labate
Serie composta da 5 articoli estratti dal Servizio editoriale pubblicato su LiQMag n. 04 “Dell’Innocenza” aprile – maggio – giugno 2012. Continuiamo la pubblicazione sul Sito/Blog di alcuni Servizi usciti nelle precedenti edizioni della Rivista LiQuida – LiQMag in edizione limitata su carta per dare visibilità ai nostri Creativi e alle nostre Imprese in questo particolare periodo di emergenza sanitaria ed economica. Man mano potrete leggere anche nuovi Servizi in attesa di stampare il prossimo numero.
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