Devi dare energia fisica alle parole. Se non ti vedo correre hai voglia a raccontarmela. Non stai correndo. Sei fermo. Ti nutri di realtà terze e non esisti. Proietti il tuo desiderio in un pensiero possibile. Lo manipoli, ne decidi la trama e la fine. Sei il regista della tua immobilità. Il divano è il tuo cavallo bianco e lo schermo il tuo unico mondo possibile. Vivi nella fantasia. Quando qualcuno ti parla di realtà ti senti perso. Fai fatica a guardare il sangue. Pulire il pesce ti riesce bene. Anche cucinare la trippa. Non sono mica esseri viventi. Soprattutto la trippa in scatola con le patate. Ma non basta. Curi ferite aperte guardando gli occhi della vittima e ne discuti con l’infermiera. A volte il colore è come quello della maglia, lasciata in sala d’attesa, da mesi. Altre volte sembra quello del pallone che hai regalato a Claudia. Niente da fare. La mente sublima la realtà e ti fa immaginare cose che non esistono. Non sei tu a farlo. E’ la mente che ormai ti ha posseduto. La tua mente connessa al grande media. Tu sei incolpevole. [..]
Copia e incolla questo URL nel tuo sito WordPress per farne l'embed
Copia e incolla questo codice nel tuo sito per farne l'embed