LiQMag n. 16 – iO dICO pLAY

LEGGI O SCARICA IL PDF – 13 Mb
Visualizzazione a pagina singola per SmartPhone, iPhone e piccoli dispositivi. Vai nelle impostazioni del lettore pdf per scaricare, stampare, leggere a doppia pagina con copertina ed altro, in base alle caratteristiche del tuo lettore.

SFOGLIA ON LINE – 13 Mb
Visualizzazione a pagina doppia per Tablet, iPad, PC, Mac e dispositivi medio grandi. Vai nelle impostazioni del lettore on line per scaricare, stampare,  visualizzare a schermo intero e pagine singole, aumentare o diminuire la luce, inserire un segnalibro ed altro.

Edizione Limitata 1500 copie su Carta
Giugno 2019 © IMPRESA LiQuida


iO dICO pLAY

[..] È quello che oggi dovremmo avere un po’ tutti, il coraggio del cambiamento, di premere quel tasto che ci colleghi all’uomo e all’umanità, che ci dia il coraggio di andare oltre la speranza e rimboccarci le maniche per iniziare la nostra rivoluzione… la rivoluzione di ciò che ci circonda; per ricostruire i valori morali, l’etica, l’onestà, la libertà, il perdono, l’amore, il rispetto per la vita andati persi distrattamente in un mondo troppo frenetico, che corre troppo in fretta. [..] Deborah Furlano

[..] Io dico play è l’imperativo del fare ma non un fare scatenato, disordinato, impersonale. Io dico play è come dire: “Io ordino a me stessa di prendermi cura di me e delle persone a cui voglio bene, di realizzare i miei sogni e desideri con passione e qualità”. Io dico play è il mettere in atto progetti utopici, unici, fuori dall’ordinaria mediocrità, progetti audaci, avvincenti, folli, di cui gioire con coloro che ti hanno sostenuto, accompagnato in maniera autentica e sincera dimostrando affetto incondizionato. [..] Fabiola Cosenza

[..] Noi che non siamo privilegiati dobbiamo farne a meno e contare sul passato e sul presente. Il futuro non ci è consentito vederlo. Perciò io dico Play con una benda sugli occhi, come fossi in un tram, aggrappato per non cadere. Sempre in bilico, insieme a tutti quelli che come me condividono questo microscopico momento di vita nell’infinito tempo dell’esistenza. Piergiorgio Greco


GUEST CONTENTS
DEBORAH FURLANO

Sono nata a Cosenza il 25 maggio 1975. Ho acquisito negli anni una concreta esperienza giornalistica e di operatrice del sociale che caratterizzale mie doti relazionali e di comunicazione. Ho capacità di adattamento, sono determinata, professionale, discreta, solare, spigliata e creativa. Amo cantare, mi piace leggere, disegnare, scrivere racconti, dilettarmi nell’arte del découpage. Pratico arti marziali ed escursioni in montagna a piedi ed in fuoristrada.

LUCA MASCULO LEGATO

Melito di Porto Salvo – classe 1984, nato il 23 Giugno e ancora non del tutto cresciuto. Nessuno ha mai capito cosa faccia davvero nella vita, a parte scrivere libri di merda. Nel 2017, al suo esordio editoriale, ha pubblicato con EscaMontage “Gelati al Pistacchio (ovvero, scritture che si apprezzano da grandi)”, libro dal meritato insuccesso, seguito poi da Fuoco Dentro. A breve il suo terzo capolavoro.

FRANCESCO GRANO

Francesco Grano è nato a Cosenza l’08/06/1990. Laureato in Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media collabora come critico cinematografico freelance per le webzine LetterMagazine, SlowCult, AgoraVox e Cyrano Factory. Ha pubblicato dei saggi cinematografici con le case editrici Luigi Pellegrini Editore e Ferrari Editore. La fotografia è una delle sue passioni, insieme al tanto amato cinema, alla letteratura ed alla scrittura.

LUCA PAPAIANNI

Fotografo calabrese. I soggetti che da sempre mi hanno appassionato ed incuriosito sono le persone e i miei giocattoli. Ho ventitré anni, amo la strada e tutto ciò che la circonda, cerco emozioni nella gente, negli anziani, nei bambini capricciosi, passo ore e ore nel cortile con macchinine, plastici e figurini a creare storie. Sin da piccolo mi autodefinisco un pirata, il pirata dei sogni.

CARMINE WILLIAM AMATO

Sono Carmine William Amato, sono nato il 13 Marzo 1993 a Cosenza. Sono da sempre stato un bambino curioso e affascinato da tutto ciò mi circondasse. Proprio per questo motivo sono stato spinto a viaggiare e a raccontare attraverso le mie foto tutto quello che riesce ad emozionarmi.

ELIANA GODINO

Cosenza, 1990. Laureata in Grafica Editoriale presso l’Accademia di Belle Arti di Roma dove lavora per un periodo come fotografa di eventi. Segue workshop con grandi fotografi (Zizola, De Luigi, Buzzanca)e viaggia tra Stati Uniti, Thailandia, Cina, Vietnam…Ritorna nella sua terra ed entra nel team “Corigliano Calabro per la fotografia”. Nel 2016 fonda il marchio FREE IDEA®. Attualmente si occupa di fotografia e grafica per le Aziende.

DANIELA PORCO

Mi chiamo Daniela Porco, ho venticinque anni e sono nata a Zell Mosel (Germania). Da ventitré anni vivo a Belmonte Calabro (Cosenza). Sono un’incettatrice incontrollabile di libri, adoro osservare la magnificenza della natura e amo scrivere sin da quando ho appreso come farlo alla scuola primaria. La mia è una scrittura diaristica, descrittiva e introspettiva che si sposa con buffe similitudini e metafore.

LiQMag_EDITORS

PIERGIORGIO GRECO foto e bio su LiQMAG n. Zero
FABIOLA COSENZA foto e bio su LiQMAG n. 07
DENISE MELFI foto e bio su LiQMAG n. 15

RINGRAZIAMENTI

Per questo numero di LiQMag sono state usate tre immagini di Francesco Grano di cui una in copertina (Broken). Per aver trovato insieme a noi il titolo/tema di questo numero ringraziamo Fabiola Lacroce. Per il contributo al restyling tecnico e formale del comunicato redazionale Guida ai punti sensibili ringraziamo Denise Melfi che ha inoltre contribuito all’impaginazione del servizio redazionale dedicato a X Pression. Per le foto del Collettivo fotografico e per la foto in Terza di copertina ringraziamo Francesco Lesce (F.L.). Per la promozione verso i clienti partner ed inserzionisti ringraziamo Valentina Rizzo e Teresa Faragò. Grazie a X Pression Center nella persona di Francesco Sica per la fitball protagonista del servizio Lovely Soon.


Brief pubblicato su LiQMag n. 16
tema di LiQMag n. 17

Si diverte a disseminare tracce visive, perché attratto dal potere di trasfigurare, a mezzo di immagine, cose banali. I segni così prodotti sono come cumuli di cenere: frammenti derisori di esercizi nei quali divampa il fuoco dell’occhio. Fuor dai narcisismi – di cui è pieno il “troppo pieno” dell’oggi – non v’è altro significato che possa assumere una foto, specialmente per chi si giova di non saperla fare: imparare a usare gli occhi, contemplando in ironiche visioni il proprio modo di adorare l’insensato. // F.L.

Views:

162 letture