In una relazione bisogna essere autentici, spingerci oltre i nostri limiti per avvicinarci agli altri. Senza filtri appunto. Ecco perché il maggiore pericolo dei social è la perdita di relazioni autentiche.
L’autenticità di una relazione si fonda sulla sua naturale semplicità e verità. E la sua efficacia si fonda sulla consapevolezza di poter esserci sempre.
La perdita dell’io consente ai lati oscuri di noi stessi di emergere.
Mai nessuno vuol far conoscere, attraverso i social, i lati oscuri del proprio carattere o del proprio corpo. E così si finisce poi per avere poca contezza del tempo.
Ore ed ore a visualizzare, a ritoccare, a ricercare quell’influencer piuttosto che quell’altro. Ore ed ore preziose trascorse dietro ad un qualcosa che a poco ci serve nella realtà. E allora con le parole di don Luigi Maria Epicoco possiamo dire che la condizione prima dell’amore e del perdono è la libertà.
Ciò che dobbiamo recuperare è la nostra condizione di libertà, quella libertà che i social, quando non vengono utilizzati bene, ci strappano via rendendoci schiavi di un qualcosa che distorce la vera visione della realtà.
Ecco, dovremmo imparare ad essere liberi dalle schiavitù che ci impongono involontariamente i social. Essere fieri di ciò che siamo e di ciò che abbiamo.
Sembra così banale, ma ahimè non lo è affatto!
Libertà e coraggio. Solo così potremmo essere autentici e staccati da questi luoghi comuni. Modifichiamoli noi! L’amore e il perdono di cui quotidianamente parliamo postando, nulla sono senza il vero senso della libertà.
Foto copertina di Priscilla Du Preez
Testo di Don Mario Ciardullo
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Questo articolo fa parte del servizio I Social e la Realtà, una riflessione su cosa sono, quali effetti hanno su di noi e dove ci porteranno.