In orbita, nella stazione spaziale internazionale ISS gli astronauti hanno ricevuto la loro dose di caffeina, inviata insieme a ISSespresso, la macchinetta per espresso degli astronauti, per mano di Samantha Cristoferetti, la nostra amata astronauta italiana dal capello sbarazzino, scelta come portatrice ufficiale del caffè nello spazio!
Possiamo così diventare Harry Potter, scovare organismi nemici nei cibi, piantare fiori bionici addirittura, oppure prendere un caffè nello spazio… domani potremmo far colazione tra le stelle! Oggi siamo ancora un po’ lontani da questa meravigliosa immagine, ma Lavazza ha deciso di mandare il caffè nello spazio.
In orbita, a distanza media di 300 km dal livello del mare, nella stazione spaziale internazionale ISS gli astronauti hanno ricevuto la loro dose di caffeina, inviata insieme a ISSespresso, la macchinetta per espresso degli astronauti, per mano di Samantha Cristoferetti, la nostra amata astronauta italiana dal capello sbarazzino, scelta come portatrice ufficiale del caffè nello spazio! Ovviamente nessuna tazzina, ma caffè da bere con cannuccia erogato direttamente all’interno di un sacchetto (chiamato “pouch”) che separava la crema e il caffè, preservandone aroma e gusto.
Il caffè in condizioni estreme, dove i principi che governano la fluidodinamica sono completamente differenti da quelli sulla Terra, diventa innovazione e notizia. Basti solo pensare che ISSespresso è stata raccontata dai media di più di trenta Paesi in tutto il mondo, con un eco sui social media che ha raggiunto più di 950 milioni di impression e la presenza in eventi di forte importanza come la mostra “Astronauts” alla Cité de L’espace di Tolosa, sul set del film “Life” (ambientato in orbita sull’ISS), fino ad arrivare al “Victoria & Albert Museum” di Londra che ha deciso di includere un modello della macchinetta all’interno della mostra “The Future Starts Here”.
Dal 18 Maggio 2018 ISSespresso sarà esposta tra gli oltre 100 oggetti di design che contribuiscono ad arredare il mondo di domani. Speriamo solo che il caffè del futuro sia buono come quello che gustiamo noi ogni mattina, dopo lunghe notti dedicate ai nostri sogni. Correndo come la auto nelle sere d’autunno, quando le strade sono libere dal traffico dell’ora di punta, i sogni ci fanno da fari nella notte. Ci tocca accendere il motore, allacciare la cintura e iniziare il nostro viaggio verso questa grande storia che oggi chiamiamo futuro.
Foto copertina Adam Miller
Contributo di Valentina Rizzo
rizzovalentina8@gmail.com
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